Un mondo di baci(ni) per aiutare Ahmed: #unbacinoperahmed

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Le parole le ha sempre sapute usare bene, Ahmed Barkhia. Lo fa da quando è nato: una capacità unica di dipingere mondi con fare affabulatorio e fiabesco, per conquistare chi gli sta davanti tra mille racconti dal sapore futuristico. Da alcuni anni lo fa anche in una web radio, dai cui microfoni snocciola la sua filosofia, quella della “generazione startup”, dello “stare in movimento”, del “faccio cose, vedo gente” di morettiana memoria.

E nei suoi intensi racconti l’interlocutore potrebbe finire per perdersi, appassionandosi a quelle pagine da romanzo di Salgari, fino a immaginarselo – lui, affetto fin dalla nascita da nanismo ipofisario – nelle situazioni più disparate: magari eroe capace di mettere in fuga feroci rapinatori a mani nude oppure campione di calcio in grado di smarcare anche il Ronaldo dei tempi migliori, a San Siro, in una partita da manuale del calcio.

Quella che Ahmed sta vivendo ora sulla sua pelle però, di storia, non è facile da raccontare. Persino per chi come lui le parole le fa girare come un giocoliere con i birilli, lanciandoli in aria con maestria. Continua a leggere