Un Giornalista nella Rete

L’incredibile storia del mio amico, quasi Premier a Cinque Stelle

di Simone Toscano

La politica di oggi in poche righe? Reggetevi forte, perché se me l’avessero raccontata, avrei creduto che questa storia incredibile fosse la trama di un film. Uno di quelli “giovani” e di controcultura, che si prendono gioco della realtà per raccontarla, dissacrarla. Ma questo purtroppo non è un film, è tutto vero e siamo nella “realtà 2.0” più pura. 
Sentite qua: il mio migliore amico ha 37 anni, una laurea Dams in tasca, un lavoro come attore e gestore di un teatro, una fede al dito, moglie e figlia.
Politica? Rappresentante di Istituto al liceo. Poi basta. Idee sì, tante, ma nessuna militanza, nessuna tessera in tasca. Zero. All’impegno in un partito ha sempre preferito altro, tra volontariato, mense per i poveri e via dicendo.
Succede però che il mio amico si chiami Marco Zordan. E che una settimana fa un suo omonimo – Marco Zordan da Arzignano – iscritto al Movimento Cinque Stelle, decida di candidarsi alle primarie grilline. E da lì, la vita de ilmioamicoZordan è cambiata.
È cambiata, perché – ironizzando su questa omonimia e ignaro di quello che ne sarebbe nato – ilmioamicoZordan pubblica per i suoi pochi amici su Facebook una schermata con i nomi dei candidati alle primarie a cinque stelle, e chiosa così: “#iocicredo Cliccatemi e sarò il vostro presidente! #m5s #primarie”.

Nei commenti (il profilo era chiuso, non pubblico) ovviamente il tono è ancora più ironico, sarcastico, chiaramente scanzonato e dissacrante: “Ahahahah”, risate a non finire tra noi amici, emoticon, emojii, faccine con le lacrime di gioia e chi più ne ha più ne metta.
Tanto che il giorno successivo ilmioamicoZordan – continuando sulla stessa falsariga CHIARAMENTE ironica – prima pubblica “professione, candidato alle primarie” (idem, commenti di amici e sue risposte esplicitamente fantasiose) e poi una sua foto davanti ad un grosso simbolo (da Google immagini) del M5s.
Ed è a questo punto che “Piriplin”, arriva una prima richiesta di amicizia Facebook.
Sarà una delle solite, ricevute da quei profili falsi con nomi improbabili e foto di modelle che ci vogliono conoscere?
No, è il primo attivista che gli ha creduto, nonostante le foto ufficiali di MarcoZordanverocandidato segnino inequivocabilmente alcuni anni luce di distanza tra i due, plasticamente dissimili nelle sembianze (quasi calvo e occhiali VS capelli lunghi e senza occhiali, può bastare?).
“Ragazzi, qui c’è uno che mi chiede l’amicizia, ma possibile?”, ci sorprende ilmioamicoZordan in chat whatsapp. “Ma sì dai, avrà sbagliato”.

“Piriplin”, eccone un’altra. “Piriplin”, un’altra ancora. Tante. Da parte di chi? Attivisti. E giornalisti, di quelli “pesanti”. Non farò nomi per rispetto (ma con un moto d’orgoglio dico che non c’è nessun mio collega di Mediaset) ma ilmioamicoZordan è stato invitato prima in un programma de La7, poi alla Rai, poi ancora in una trasmissione fa-mo-sis-si-ma “per colloquiare con l’altro ospite, Enrico Mentana”, infine per un quotidiano nazionale di primaria importanza.
“Ragazzi… che faccio?”, ilmioamicoZordan inizia a preoccuparsi.
“Non ci credo Marco, possibile? Dai, chiedigli che domande vorrebbero farti”.
Lo scherzo è finito prima di iniziare, perché ilmioamicoZordan – forse per tenere fede ai valori dell’originale – è un campione di (h)onestà , quindi si è dichiarato agli intervistatori, dicendo “è un semplice caso di omonimia e per gioco ho voluto fare un esperimento sociologico, tra amici”. Risposta della collega? “Ma quindi scusi lei però ora è candidato?”. Perfetto, Pulitzer.
Di lì Marco ha capito che la realtà 2.0 a volte supera la fantasia 2.0quindi ha smesso di postare, neppure per scherzo. Ma nonostante questo si sono moltiplicate le richieste di amicizia, le offerte di fedeltà politica, gli appelli accorati del tipo “non cancellare gli organi di garanzia del movimento”.
E tanti, tantissimi amici – veri – che pure fino al giorno prima non lo avevano mai visto parlare di politica, ci avevano creduto e si erano detti pronti a votarlo, a fare diventare un cittadino comune senza esperienza, possibile Primo Ministro.
Ogni commento potrebbe essere superfluo, sullo stato della nostra democrazia e anche (un po’di autocritica) su quello di una certa stampa e – giuro – io ce l’avevo messa tutta per essere buono: perché se nelle prime ore avevo pensato di scriverci un bell’articolo sopra, lo ammetto, avevo poi rinunciato e rimesso il mio esame di sociologia in un cassetto. Fino a quando ho trovato questo post di Marco nella home page di Facebook e ho capito che non potevo esimermi dal fare il mio dovere e raccontare questa storia, perché la sua è la migliore analisi politica – ed ora sono serio – che abbia sentito fare negli ultimi anni. Ecco perché credo che ilmioamicozordan forse sarebbe davvero il candidato ideale di qualunque partito. O forse no, e il perché ce lo spiega proprio lui. Leggetelo, credetemi, ne vale la pena:

IL POST ORIGINALE DEL MIO AMICO, MARCO ZORDAN:

Una settimana da candidato premier!
Giusto giusto sette giorni fa apprendevo di essere l’omonimo di un candidato alle primarie 5 stelle per l’elezione del prossimo candidato alla carica di primo ministro. Chi ci ha creduto mi scuserà, ma l’occasione era troppo ghiotta per non coglierla.

Prima un semplice post, poi qualche endorsement tra amici e poi boh…incredibilmente in due ore mi chiedono un’intervista su una rete nazionale, iscritti che mi chiedono l’amicizia e di non cancellare gli organi di garanzia del movimento. Molto divertente!

Mi faccio una foto con dietro google immagini impostato sul logo del Movimento e…altre richieste d’amicizia, un’altra richiesta di intervista da una rete nazionale, poi da un sito di controinformazione, e amici e conoscenti che continuavano a credere che io avessi potuto fare seriamente una cosa del genere…

Poi…qualche esperto di legge mi ha fatto notare che stavo per commettere un reato…furto d’identità…e allora ho rallentato. Niente interviste, mai confermare direttamente che fossi io il candidato e piano piano arriviamo ad oggi, tra amici increduli e altri che reggevano spudoratamente il gioco…ma più il gioco finiva più affiorava l’amarezza di essere in un Paese dove una semplice omonimia possa rendere possibile, anche ad occhi esperti, la candidatura ad uno dei ruoli chiave della politica del nostro Paese, all’interno del partito che dai sondaggi è dato come vincitore alle prossime elezioni…in pratica quello che guiderebbe l’esecutivo, che andrebbe a battere i piedi alla UE, che farebbe le foto al g7, che avrebbe voce in capitolo sulle bombe atomiche di ciccio bombo coreano e insomma…uno che ne deve sapè.
Grazie, ho 37 anni, una laurea al dams, lavoro nel mondo del teatro, al massimo ho fatto il rappresentante d’istituto o il presidente nella mia lega del fantacalcio e mi avete stimato capace di poter fare tutto ciò! Grazie!

Ma purtroppo dopo qualche ora quello che è partito come scherzo mi ha riempito di amarezza…ma come è possibile tutto ciò?

E allora butto là quello su cui ho riflettuto, ciò che questo fortuito cortocircuito mi ha insegnato, magari serve a tutti, magari a qualcuno, magari a posto così..vedete voi:

1) Le istituzioni ormai hanno perso di autorevolezza…e tanto, quel tanto da poter farci credere vero che chiunque possa comandarle
2) L’onestà sta diventando quasi un dogma, se sei onesto puoi fare tutto, automaticamente
3) Prima del M5S uno scherzo del genere non lo avrei mai potuto fare
4) Gli organi d’informazione per sapere chi partecipa a queste cliccarie devono andarselo a cercare su fb, perché un ufficio stampa, un programma, uno straccio di vita mediatica in cui si confrontino con la nazione non c’è
5) Fb crea bolle di consenso, hai gli amici tuoi, posti sulle bacheche degli amici tuoi cose che hai sentito o letto da qualche parte e rimedi qualche like, più o meno il meccanismo di un confronto al bar, o delle anziane in fila alle poste o dal dottore…peccato che c’è chi online tutto ciò lo manipola… tanto, chi controlla? Non controllano neanche che faccia abbia un candidato premier
6) Questo modo di fare politica rende tutto ridicolo, tutto finto, tutto poco credibile, e essere governati dal ridicolo, dal finto, dal poco credibile getta tutti nell’insicurezza, nello sconforto, giustifica il lamento, non genera di certo quel futuro allegro ed utopico che la democrazia diretta ci predice da anni 
7) Ho tante persone che mi credono capace
8) Altrettante che mi credono un idiota
…per finire…com’è possibile che se semo ridotti così…andiamo in pace
Buonanotte

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