Ci siamo. Cinque anni sono passati dalla prima puntata di Quarto Grado. Era il 7 marzo del 2010 e pareva impossibile, allora, provare a fare informazione in prima serata con un programma interamente dedicato alla Cronaca, di quella con la maiuscola: i casi “duri”, la cronaca giudiziaria, i gialli irrisolti. In molti ci avevano provato, esperimenti durati spesso poco più di un battito di ciglia. Ora toccava a noi, una squadra mista, composta di giovani cronisti ed esperti inviati. Pochi forse, nel numero, ma con una grande carica, tanto entusiasmo.
Era gennaio quando mi dissero di quel nuovo programma e mi chiesero se volevo farne parte. Volai a Milano per conoscere Siria Magri, una vita da conduttrice e caporedattrice a Studio Aperto. Una che la cronaca e la passione per questo lavoro ce le ha dentro, amori che pulsano forti, fin quasi a poterne sentire il battito.
A reggere le fila della redazione trovai Rosa Teruzzi, con cui avevo già lavorato a Verissimo. Una penna fina, una che di misteri se ne intende, a furia di scrivere romanzi gialli che parlano – chissà chi sarà poi – proprio di una giornalista che ha iniziato giovanissima e che ha un fiuto della notizia così spiccato da essere chiamata “Lessie”: “vai, e porta l’osso a casa” le dicono i colleghi.
La prima puntata la ricordo ancora. Il viaggio alla scoperta della storia di Matilda, una piccola vita persa senza che ad oggi – a dieci anni di distanza – ci sia un colpevole. E poi, uno dopo l’altro, i vari casi che avevano colpito il Paese: Novi Ligure, Cogne, Garlasco.